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Un’esperienza

Condividiamo il messaggio che Giovanni Gatti ha letto in occasione di un incontro per avvicinare giovani volontari. 
Giovanni è presidente del circolo "NOI Tomba Extra - APS" di Verona;
l'oratorio è riferimento per il quartiere di borgo Roma che si trova a meno di 5 minuti dalla sede territoriale. E' anche consigliere di NOI Verona APS.  
La lettera è così densa di passione e d'amore che non può non essere condivisa con i circoli e oratori che ci seguono.
Buona lettura.

Molti anni fa sono entrato nel direttivo dell’allora circolo Anspi. Non preoccupatevi, non voglio farvi la storia della mia vita, ma raccontarvi solamente un semplice aneddoto per entrare nell’argomento di questa serata.
In quel tempo mi sembrava di capire che l’associazionismo in parrocchia potesse dare buoni risultati e pieno di entusiasmo mi sono impegnato per partecipare e dare il meglio di me.
Alla prima riunione del consiglio, ben preparato e con tutti i miei progetti in testa ho preso la parola e ho iniziato ad esporre le mie idee: non ho fatto in tempo a finire, i miei colleghi consiglieri mi hanno fatto capire che quello non era lo spazio per le ciance, che se volevo darmi da fare nel circolo era indispensabile che mi rendessi disponibile per un turno al bar e che cominciassi a sporcarmi le mani e fare qualcosa di concreto. Ho lasciato decantare lo sbigottimento di quell’istante, e ho fatto tesoro dell’esperienza per il mio futuro.

Da allora sono stati fatti molti passi avanti, abbiamo capito che l’attenzione verso chi si affaccia sulla realtà del nostro circolo, e che incontriamo, è molto più importante del mero tempo materiale che dedichiamo al FARE. Il circolo NOI ha senso se è capace di accogliere le persone e le loro esigenze, i volontari e il direttivo sono chiamati a dare una forma accogliente alla nostra realtà associativa, perché sia la casa di tutti.

Vi chiederete perché siamo qui stasera.
Ecco, NOI Tomba fa parte di un’associazione nazionale, un’associazione di Promozione Sociale.
Bene, i livelli associativi nazionale e territoriale, giustamente, insistono sempre di più sulla Promozione Sociale, nel solco della riforma del Terzo Settore, quello del volontariato, del NO Profit, il nostro.
Per andare incontro al proprio obiettivo, il circolo ha la necessità di dotarsi di una struttura, che richiede la disponibilità di volontari e consiglieri.
Di persone nuove che abbiano voglia di collaborare, portando le proprie capacità e competenze per fare insieme qualche passo in più.
Il percorso tracciato in questi ultimi mandati di direttivo (possiamo dire da 15 anni a questa parte) ci ha impegnato nella ricerca di una formazione specifica per i volontari e i consiglieri, centrata sull’attenzione alla persona.
Abbiamo cercato di costruire un ambiente che potesse ricevere proposte, ascoltare e stimolare, far emergere l’entusiasmo e supportare le idee innovative.
I valori che lo contraddistinguono sono il rispetto, la collaborazione, l’amicizia, l’apertura al dialogo, la gioia di lavorare insieme; tutti legati tra loro dalla Fede in Cristo Gesù e dalla testimonianza del Vangelo.

Ora ci attende una nuova sfida, la regolamentazione definitiva del Terzo Settore.
La nostra associazione ci sta entrando per forza di cose, ma anche per il desiderio di definire una volta per tutte cosa è la promozione sociale e come si possa esplicare nel volontariato all’interno delle parrocchie.
Terzo settore non è una parolaccia o l’ennesimo fardello burocratico che sfianca la buona volontà e fa passare la voglia di fare qualcosa; è un’occasione per rendere merito al volontariato, quello vero; quello che non lucra, evidenziando, valorizzando e quantificando in modo misurabile il lavoro degli operatori volontari, la partecipazione, il movimento che ogni progetto crea attorno a sé.
Ci invita a verificare con attenzione se le attività che proponiamo si attengono allo statuto, a tenere traccia delle riunioni organizzative (attraverso la verbalizzazione) e del lavoro svolto, stilando un bilancio che è prima di tutto Sociale, poi economico, distinguendo le attività istituzionali da quelle commerciali, definite “diverse”.
Sono entrate diverse tutte quelle che comportano il pagamento di una prestazione, ad esclusione del servizio BAR, decommercializzato purché sia di supporto alle attività istituzionali.
Esiste un limite per le attività diverse: non possono superare economicamente il 30% del totale, pena la perdita di tutte le agevolazioni importanti che ci sono dal punto di vista fiscale.
Il riconoscimento istituzionale e la trasparenza economica dei nostri bilanci, controllati e pubblicati dall’agenzia delle entrate, ci motiva e costringe a fare della vera Promozione Sociale.
Chi non la fa è automaticamente espulso dal Registro Unico del Terzo Settore, perde le agevolazioni e la possibilità concreta di fare attività di qualunque tipo.
Spero di non avervi fatto confusione, vorrei solo che fosse ben compreso che per la parrocchia è un’opportunità irripetibile per avere un volontariato pensato, condiviso, riconosciuto, controllato, rendicontato, che possa accedere, attraverso una accurata progettazione sociale, a bandi e contributi degli enti pubblici.
Il circolo NOI è di per sé un’opportunità per la parrocchia, perché può diventare un concentratore sociale, può rappresentare la periferia più esterna, il cerchio più grande di frontiera e di prima accoglienza.
Può supportare la vita parrocchiale mettendo a disposizione spazi, strumenti, competenze, prendendosi cura degli ambienti che la parrocchia concede in gestione, rendendoli disponibili per tutti i fruitori.
È evidente che il circolo NOI non rappresenta un’alternativa alle attività parrocchiali, ma ne fa parte, e si candida, supportandole, a diventare la casa di tutti.
La cura maniacale che spesso ci contraddistingue per gli spazi, le attrezzature e la loro manutenzione, non è gelosia, ma il desiderio che gli stessi restino disponibili ed efficienti per tutti coloro che ne potranno fruire.

Tutto questo per capire meglio cos’è l’associazione di cui siete soci e comprendere meglio che dedicare tempo e capacità (ognuno ha i propri) può fare la differenza.
Non è la quantità di tempo che dedichiamo a contare… un socio può essere presente un’ora e fare delle proposte che valgono un anno intero di attività; ecco perché ho chiesto a Sara di essere presente stasera, perché capisco benissimo che lei ha un sacco di impegni: si sta costruendo un’avvenire e anche fuori Verona. Però condividere le sue competenze non significa far parte del direttivo ma magari far nascere anche solo un incontro culturale o formativo che contribuisca a promuovere il benessere della comunità o arricchisca la formazione delle nuove generazione…non serve la quantità, ma la qualità della proposta, serve avere a cuore l’associazione a cui aderisco.
È ovvio che c’è bisogno anche di avere delle persone che sentano la responsabilità del circolo, che abbiano voglia di mettersi in gioco, che comprendano che il cambiamento e il rinnovo sono spesso garanzia di futuro.
Lo scopo quindi di questa serata è anche quello di individuare tra voi chi abbia la volontà di far parte di questo rinnovo. So per certo che qualcuno del direttivo uscente non si ricandiderà per diversi motivi.
È necessario quindi prendere il loro posto, non per riempire una sedia vuota ma per assicurare al nostro circolo un futuro prosperoso.

Gianni Gatti, presidente del circolo NOI Tomba Extra – APS