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Rinnovo affiliazione 2020

Pillola #51

È prassi irrinunciabile, che a ogni inizio anno gli enti affiliati a un ente nazionale riconosciuto, detto anche “capofila” e definito “RETE” nel nuovo Codice del Terzo settore, sono tenuti a manifestare la volontà di aderirvi, per godere dei benefici previsti dalle leggi: agevolazioni ed esenzioni amministrative e fiscali. 

Poiché il contratto associativo scade al 31 dicembre di ogni anno, il Territoriale (NOI Verona), che assiste e accompagna i circoli affiliati all’Ente nazionale, chiede che la domanda di rinnovo venga presentata fin da inizio dicembre dell’anno che sta per terminare, per consentirgli di trasmettere le domande pervenute dai Circoli alla Segreteria nazionale di NOI Associazione. La Segreteria nazionale, infatti, ha il dovere di comunicare al Registro nazionale del Terzo settore, presso il Ministero del Lavoro, l’elenco dei circoli non affiliati, già dal 1° gennaio 2020.

La mancata affiliazione entro l’inizio di dicembre, comporta il rischio di “cancellazione” dal Registro Nazionale APS presso il Ministero, e per il Circolo, l’eventuale cancellazione provoca un cataclisma che non posso neanche raccontare. 

Due sono le obiezioni.

1) “Poiché svolgo solo attività di animazione estiva, presento il rinnovo dell’affiliazione a giugno”.
L’affiliazione non prevede costi, quote, impegno: la domanda di rinnovo può essere anticipata senza problema alcuno. 

2) “Se la tessera 2019 scade il 31 gennaio 2020, l’affiliazione deve ritenersi valida fino alla fine di gennaio”.
NON È VERO NIENTE.

La tessera 2019 è scaduta il 31 dicembre 2019; e alla stessa data è scaduta anche l’affiliazione a NOI Associazione.

C’è solo un’appendice della Compagnia assicuratrice che garantisce la copertura assicurativa per sinistri verso tesserati e terzi fino al 31 gennaio 2020, per ovviare a frequenti ritardi nell’adesione personale. L’opportunità è stata riconosciuta quale garanzia per responsabili e volontari nei confronti soprattutto dei minori che frequentano campetti, sala giochi, attività ricreative libere, per le quali non sono previste quote aggiuntive di partecipazione.

Da questo spirito “cautelativo” a sentirsi dire che il circolo organizza una gita all’estero dal 7 al 10 gennaio aperta ai tesserati del 2019, perché la tessera scade il 31 del mese, ce ne corre, e anche molto, perché la tessera è scaduta il 31 dicembre. Le attività con obbligo di quota specifica, come suppongo quella turistica (e come anche un caffè al bar del circolo), svolte nei confronti di “non tesserati” assume sempre il carattere della commercialità totale. 

Anche qui mi viene l’obiezione: “ma io ho la partita IVA”. A cui rispondo: bravo, ma devo aggiungere che in 398 si possono gestire le attività commerciali rivolte ai soci, non anche agli estranei. E di fronte a stupore e sgomento, devo aggiungere che altrimenti la 398 diventerebbe ciò che NON è: il lasciapassare per ingiusta concorrenza sleale nei confronti degli operatori imprenditoriali.

Sono consapevole di tirarmi addosso sassate di antipatia, perché nessuno opera con intenzioni evasive, ma le cose stanno esattamente così. Da sempre. Con la riforma occorre raddrizzare tutte le storture alle quali ci siamo abituati. Forse, avviare campagna di tesseramento già in dicembre, anziché a fine gennaio, non comporta stravolgimenti devastanti. Quando l’anno associativo finiva a settembre, si avevano le medesime difficoltà di cui ci si lamenta con l’anno associativo che finisce a dicembre. 

Orgogliosamente Italiani.