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Controllo Fiscale

Nell’ambito di un controllo fiscale i funzionari dell’Agenzia delle entrate o della Guardia di Finanza possono “interrogare” coloro che vengono trovati nei locali dell’associazione? E per gli interpellati vige obbligo di rispondere in tempo reale alle domande dei verificatori?

Normalmente succede che nell’ambito di un accertamento fiscale i controllori procedano a interviste formulando domande o chiedendo la compilazione di questionari.

Qui ne riportiamo un elenco utilizzato dalla Guardia di Finanza per individuare esercizi commerciali travestiti da associazioni.

1) Da quanto tempo è iscritto all’Associazione?
La domanda viene posta per capire se la risposta coincide con i documenti in possesso dall’Associazione.

2) È mai stato convocato ad un’assemblea dei soci?
L’Assemblea Soci è elemento fondante di ogni Associazione e la mancata convocazione provoca la perdita automatica dei regimi fiscali agevolati.

Se sì, attraverso quali modalità?
Le modalità devono essere previste dallo Statuto, che generalmente fa riferimento all’esposizione della convocazione in bacheca .

3) Ha mai partecipato alle adunanze assembleari dei soci?
La partecipazione dei soci all’assemblea è l’unica modalità di partecipazione attiva all’ente.

Se sì, a quante e a quando risale la sua ultima partecipazione?
La verità è riscontrabile dal libro dei verbali.

4) È mai stato coinvolto o quantomeno informato delle scelte gestionali e amministrative prese dal consiglio direttivo e/o dall’assemblea dei soci?
La domanda è finalizzata a verificare la democraticità dell’ente.

5) È informato del contenuto del rendiconto economico annuale dell’Associazione? Se sì in quale modo ne è̀ venuto a conoscenza?
Ovviamente la risposta sarà “durante l’assemblea soci annuale”

6) Conosce la composizione del consiglio direttivo dell’Associazione? Se sì, indichi i nominativi dei membri del consiglio.
Si spera che gli appartenenti al Circolo conoscano almeno il nome del presidente…

7) Ha mai partecipato alla “vita sociale” dell’Associazione, ovvero allo svolgimento di attività̀ ludiche, competizioni o altre iniziative – non rientranti nella semplice frequenza degli impianti/ locali sociali – proposte dalla Associazione (non dal singolo istruttore o da altro frequentatore)?

Se sì, a quali iniziative/attività ha partecipato?

8) Si definisce “socio” oppure “semplice cliente” dell’Associazione?

La domanda è un trabocchetto, ma la risposta sarà determinante.

9) Il prezzo che paga per la frequentazione degli spazi sociali le da diritto a partecipare a qualsiasi attività̀, oppure solo ad alcune? Il pagamento avviene normalmente in contanti?

10) L’associazione pratica delle riduzioni sul prezzo mensile in caso di iscrizione per un periodo superiore al mese (trimestre o quadrimestre o semestre o anno) o altro tipo di promozioni? Sono previste riduzioni sul prezzo in caso di iscrizione di ulteriori componenti della stessa famiglia?

11) Secondo la sua esperienza, i prezzi corrisposti per i servizi ricevuti sono inferiori a quelli mediamente praticati da altri impianti sportivi di questa zona?

 

I controlli del fisco sono finalizzati ad accertare che le associazioni rispettino i fondamentali principi di effettività, di democraticità e di trasparenza del rapporto associativo evitando l’abuso dell’utilizzo della configurazione non profit esclusivamente per conseguire vantaggi fiscali ai quali, invece, non si ha diritto.

Nell’ambito di tali controlli può accadere che i verificatori procedano a vere e proprie “interviste” a coloro che si trovano nei locali del circolo o che richiedano la compilazione di questionari prestampati senza lasciare agli interessati la possibilità di rispondere entro un congruo termine di tempo (articoli 32 DPR 600/1973 e 51 DPR 633/1972) con il supporto del proprio consulente di fiducia.

La Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Emilia con sentenza n. 38 del 2017 ha confermato l’illegittimità delle informazioni ottenute con le modalità di cui sopra, che non possono essere utilizzate a base dell’accertamento, perché ottenute con comportamenti (interrogatori) in violazione dei principi di collaborazione e buona fede tra Pubblica Amministrazione e Contribuenti, così come previsto dall’articolo 10 della Legge n. 212 del 2000.

Al di là di tali considerazioni, comunque, in caso di verifica fiscale è quanto mai opportuno partecipare collaborativamente e rispondere alle richieste di scritture, libri, registri, ricevute, bilanci, verbali, tenendo conto che eventuale documentazione esibita successivamente non potrà essere presa in considerazione dagli organi ispettivi.

Infine, poiché le verifiche avvengono nella sede del circolo, tutte le scritture e i documenti devono essere conservati nel circolo, unico luogo dichiarato al momento della richiesta del Codice fiscale. L’archivio non può essere tenuto a casa del segretario, del presidente o di chicchessia.

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